Marcia Theophilo
Marcia Theophilo è nata a Fortaleza, in Brasile. È poeta e antropologa. Tutta la sua opera si inspira alla Foresta Amazzonica, ai suoi popoli, ai suoi miti, ai suoi alberi ed animali e alla difesa del patrimonio naturale e culturale della foresta fino alla denuncia della sua distruzione. Nel 1972 lascia il Brasile e si trasferisce in Italia, qui conosce e frequenta il poeta brasiliano Murilo Mendez, il critico letterario Ruggero Jacobbi, il poeta spagnolo Rafael Alberti, nonché il poeta e scrittore Mario Luzi.In Italia è rappresentante dell’Unione Brasiliana degli Scrittori. Numerose sono le opere pubblicate, in Brasile e in Italia, dai racconti di Os Convites (1968) ai saggi Ritorni di un poeta assassinato (omaggio a Federico Garcia Lorca, 1976) e Il massacro degli Indios nel Brasile di oggi (1977), al poema teatrale Arapuca (con illustrazioni di Rafael Alberti, 1979), alle raccolte di poesia tra cui: Siamo pensiero (1972), Basta che parlino le voci (con prefazione e traduzione di Ruggero Jacobbi, 1973) Canções de Outono (con prefazione e illustrazioni di Rafael Alberti, 1979), Catueté Curupira (1983, Premio Minerva), Il fiume, l’uccello, le nuvole (1987), Io canto l’Amazzonia (1982, Premio Città di Roma), I bambini giaguaro (1995, premio Fregene), Kupahùba (2000), Amazzonia madre d’acqua” (2007). Amazzonia respiro del mondo (2005), Amazzonia per sempre (2010), Amazzonia oceano di alberi (2011), La dea giaguaro (2013), Boto-il delfino rosa (2013), Amazzonia ultima arca (2014), Nel nido dell’Amazzonia (2015), Ogni Parola un essere (2017). Ha partecipato come poeta a molte ed importanti manifestazioni in Italia e all’estero. È testimonial dell’iniziativa “Per una Cultura della Biodiversità”, promossa dalla Commissione Nazionale Italiana UNESCO nell’ambito della campagna di educazione allo sviluppo sostenibile. È fra i candidati al Premio Nobel.
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