Carlo Cecchi, di origine toscana, nasce a Jesi nel 1949 e lavora tra Jesi e Roma. Attualmente è docente di Pittura negli Istituti d'Arte e nei Licei Artistici. Temperamento originale, insofferente agli schemi, alle scuole medie è ogni volta bocciato in disegno, il suo interesse principale è la musica, suona la batteria e negli anni sessanta fonda un gruppo, si avvicina all’arte dopo un variegato percorso scolastico e approda finalmente all’Istituto d’Arte di Ancona in cui si diploma nel 1969 con ottimi voti. Durante questa fase della sua vita conosce lo storico dell’arte Vittorio Rubiu e lo scultore Mannucci, fondatore dell'Istituto. Si iscrive all’Accademia di Belle Arti per diplomarsi nel 1973. Tra i suoi docenti figurano Pier Paolo Calzolari, Concetto Pezzati, Alberto Boatto, Renato Bruscaglia, Tommaso Trini. In quell’ambito inizia a crescere in lui la volontà di fare l’artista perciò opera e realizza le prime esperienze espositive.
Spirito eclettico, il suo impegno non si limita alla pittura, diventa amico di poeti con cui realizza eventi in nome della reciprocità espressiva. Viaggia molto, frequenta gallerie, musei, tiene mostre in spazi pubblici e privati in Italia e all'estero. Spesso viene chiamato come relatore per incontri, seminari, conferenze su tematiche riferite agli aspetti, agli sviluppi e agli effetti dell'arte contemporanea. Negli anni '70 guarda al linguaggio dei concettuali e all'arte povera e la sua pittura, dotata di forte riconoscibilità, è l’esito di un lungo cammino di ricerca per trovare un personale modo di esprimersi. Le opere del maestro sono presenti in collezioni pubbliche e private ed oggetto di testi critici e saggi da parte di storici dell’arte di prestigio internazionale.