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Maurice Ravel

Maurice Ravel nacque nei pressi di Ciboure il 7 marzo del 1875, nella regione basca francese, ai confini con la Spagna. Suo padre, Joseph Ravel (1832-1908), era un apprezzato ingegnere civile, di ascendenza svizzera e savoiarda Ravex. Sua madre, Marie Delouart-Ravel (1840-1917), era di origine basca, discendente di una vecchia famiglia spagnola Deluarte o Eluarte. Ebbe un fratello, Édouard Ravel (1878-1960), con cui mantenne durante tutta la vita una forte relazione affettiva.All'età di sette anni, Ravel iniziò a studiare il pianoforte al Conservatorio di Parigi. Durante i suoi studi a Parigi, incontrò e frequentò numerosi compositori giovani, e innovativi, che usavano chiamarsi Les Apaches per la loro vita sregolata. Studiò musica con Gabriel Fauré per quattordici anni. In questo periodo, provò diverse volte a vincere il prestigioso Prix de Rome, inutilmente. Dopo uno scandalo che riguardava anche la sua esclusione dalla competizione, Ravel abbandonò il conservatorio. Lo scandalo portò anche alle dimissioni del direttore del conservatorio. Ravel fu influenzato da stili musicali legati a diverse parti del mondo: il jazz, la musica asiatica e le canzoni popolari tradizionali di tutta Europa. Non era religioso: non gli piacevano i temi di carattere spiccatamente religioso degli altri compositori, come Richard Wagner, e preferiva studiare la mitologia classica per ispirarsi.Durante la Prima guerra mondiale non poté essere arruolato per la sua età e la salute debole: diventò un autista di ambulanza. A partire dal 1927 soffrì di una demenza progressiva, che gli tolse gradualmente la capacità di parlare, scrivere e suonare. Le ipotesi sulla sua patologia, che vanno dall'Alzheimer all'afasia di Wernicke, sono da decenni oggetto di studi accademici specifici[1]. Tra i suoi pochi allievi si ricordano Maurice Delage e Ralph Vaughan Williams.Nel 1932 Ravel fu coinvolto in un incidente d'auto piuttosto grave a seguito del quale la sua produzione artistica diminuì sensibilmente. Colpito da ictus all'emisfero sinistro del cervello, non fu più in grado di leggere la musica, ma poté continuare a dirigere l'orchestra. Le sue condizioni peggiorarono inesorabilmente fino al 1937 quando, il 17 dicembre, fu operato alla testa dal chirurgo Clovis Vincent. L'intervento confermò l'atrofia cerebrale ed escluse la presenza di un tumore. Morì undici giorni più tardi.I ricercatori Luigi Amaducci, Enrico Grassi e Francois Boller nello studio Maurice Ravel and right-hemisphere musical creativity: influence of disease on his last musical works? pubblicato su European Journal of Neurology (v. 9, pagine 75 - 82 del 2002) sostengono la tesi che sia possibile riscontrare gli effetti della neuropatia del compositore nelle sue opere, incluso il celeberrimo Bolero. In particolare Francois Boller ritiene che la complessità ritmica del capolavoro di Ravel attesti la funzionalità dell'emisfero destro, mentre la presenza di soli due temi, a differenza della sua precedente produzione, sia emblematica della compromissione dell'emisfero sinistro. Il ricercatore conclude che Ravel soffrisse di due distinte patologie: un'afasia progressiva primaria e una degenerazione corticobasale. Di fatto non perse la capacità di comporre ed elaborare musica, ma quella di esprimerla. (Le Scienze 23.01.2002).Politicamente era socialista, amico di Leon Blum, Presidente del Consiglio francese tra il 1936 e il 1938, e assiduo lettore del quotidiano Le Populaire.
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