Catia Cantini è laureata in Lettere e collabora con l’INDIRE dal 2003 al 2009, occupandosi di istruzione degli adulti e, dal 2014, di alternanza scuola-lavoro. Studia i fenomeni della scuola italiana grazie alla costruzione e sperimentazione di modelli di monitoraggio quantitativi e qualitativi, l’analisi e l’interpretazione dei relativi dati. Inoltre, studia i temi riguardanti lo sviluppo dei rapporti tra scuola e lavoro per promuovere l’innalzamento dei livelli di apprendimento dei giovani e favorire il loro ingresso nel mondo del lavoro. La sua attività di ricerca si basa su alcune premesse teoriche: si impara facendo (Learning by doing), si può imparare lungo tutto l’arco della vita (Lifelong Learning) e si può imparare ovunque (Lifewide Learning).Il valore formativo dell’esperienza è ormai riconosciuto dalle principali teorie pedagogiche del pensiero contemporaneo: in ambito europeo, ha favorito la distinzione tra capacità, abilità e competenze, contribuendo a diffondere, anche nel nostro Paese, strategie sempre più orientate all’apprendimento situato. L’apprendimento è il risultato di un processo dinamico che non si esaurisce nell’acquisizione passiva di un insieme di nozioni astratte, richiedendo invece la partecipazione attiva della persona in un determinato contesto di vita per sviluppare le capacità di mettere in pratica quanto appreso.La sua esperienza formativa dell’Alternanza scuola-lavoro converte questo potenziale in opportunità: promuove il sapere, il saper fare e il saper essere. Per la scuola, si tratta di un’innovazione epocale: cambiano i tempi e gli spazi di apprendimento. Si può imparare ovunque, a qualunque età: leggendo un libro o in altra situazione, simulata o reale, ad esempio in laboratorio. Nella società della conoscenza, si parla infatti di apprendimento ‘formale’, ‘non formale’ e ‘informale’; perciò, occorre valorizzare le competenze acquisite dai giovani anche sui luoghi di lavoro.