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Daniela Intravaia

Nata a Milano nel 1957. Laureata con lode in Giurisprudenza all’Università Statale di Milano.
Dal 1980, lavora per il Ministero della Giustizia, avendo ricoperto diversi ruoli (da assistente di magistrato antiterrorismo, a funzionario dell’esecuzione penale, a formatore del personale giudiziario, etc.).
Nel 1999, a seguito di concorso pubblico, ha avuto accesso alla dirigenza amministrativa ed ha partecipato ad una selezione per dirigente informatico giudiziario.
Dal 2001 ad oggi, opera nel settore informatico del Ministero della giustizia.
Dal 2004 al 2011 ha collaborato con alcune Università italiane; tra queste, Statale di Milano ed Università dell’Insubria (Como), ricoprendo presso quest’ultima la cattedra di Informatica giuridica come professore a contratto presso la Facoltà di Giurisprudenza.
Dal 2002 al 2009 ha partecipato a missioni del Consiglio d’Europa per l’affermazione della rule of law, principio di legalità, in Albania e Moldavia, predisponendo expertise sull’organizzazione giudiziaria e le tecnologie applicate alla giustizia.
È stata tra i primi fautori del Processo Telematico Civile, partecipando all’avvio della I sede giudiziaria italiana con valore legale – Tribunale di Milano – , nel 2006 per il decreto ingiuntivo e nel 2009 per le comunicazioni elettroniche.
Dal 2009, partecipa in rappresentanza del Ministero della giustizia italiano al gruppo di lavoro della Giustizia Elettronica Europea - e-Justice – istituito dal Consiglio dell’Unione Europea, per favorire cooperazione applicativa ed interoperabilità tra i sistemi giudiziari degli Stati Membri.
Dal febbraio 2012, Direttore Generale a capo della Direzione Sistemi Informativi del Ministero della Giustizia italiano; in tale veste, è responsabile per tutta l’informatizzazione della Giustizia - Uffici giudiziari, penitenziari, minorili, ministeriali in genere -.
È referente tecnico del Ministero della Giustizia per Expo 2015.
Ha collaborato a pubblicazioni sull’organizzazione giudiziaria e sulle nuove tecnologie applicate al mondo del diritto, dal 1998 al 2013 (da ultimo, “e–Government per la Giustizia. Il miglioramento della qualità dell’informatica giudiziaria”, nella miscellanea Giustizia in bilico, a cura di Sciacca, Miccoli, Verzelloni, 2013).
Attualmente impegnata nel supporto alla riforma della geografia giudiziaria (riduzione del numero degli Uffici giudiziari e razionalizzazione delle competenze territoriali di Tribunali e Procure).
Lavora al conseguimento degli obiettivi seguenti:
– portare il processo civile telematico a tutti i Tribunali e Corti d’Appello d’Italia
– aggiornare i registri informatizzati in ambito penale per tutti gli Uffici giudiziari della cognizione penale - Tribunali, Procure, Corti d’Appello, Procure Generali, Uffici del Giudice di pace –
– concentrare i data center della giustizia italiana, portandoli dagli attuali 200 ad una trentina, per passare ad una graduale ulteriore riduzione; in materia penale, sussistono ostacoli di natura ordinamentale, che finora hanno impedito tale razionalizzazione.
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