Alessandra De Perini

Vive a Mestre dove insegna Italiano in un Istituto Tecnico Statale. Nei primi anni Settanta, ha dato vita, insieme ad altre, a “Lotta femminista di Venezia”, impegnandosi, fino al 1976, nelle analisi, le azioni di denuncia e le manifestazioni del femminismo rivendicativo. Tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta riflette in un piccolo gruppo sulla recente esperienza femminista, prendendone le distanze per alcuni versi. Fa parte della redazione di Via Dogana, la rivista delle donne della Libreria di Milano. Dal 1993 ha scritto, o firmato con altre, numerosi testi per l’Osservatorio della rivista trimestrale Esodo. Conduce corsi di Storia delle donne, promossi dalle “Vicine di casa”, da istituzioni o associazioni cittadine, assessorati, scuole, gruppi politici e culturali di altre città. Numerosi gli interventi, gli incontri e le “conversazioni” riguardanti “l’oro” delle Vicine di casa.

Dal 1982 al 1985, insieme alla bibliotecaria del Centro Donna di Mestre, Marisa Bettini, si rende responsabile di incontri allargati per ragionare insieme ad altre sul “piacere e il sapere dei rapporti fra donne” e confrontare percorsi, modificazioni soggettive e nuovi stili di vita.

Tra la fine del 1984 e il 1987 ha la possibilità di partecipare agli incontri mensili di Diotima, la comunità di filosofe dell’Università di Verona, il cui lavoro ha dato inizio al pensiero della differenza in Italia. Dal 1987, prima con le amiche dell’associazione “La rete della differenza”, poi, nei primi anni Novanta, con “Le Vicine di casa”, si impegna a fare e pensare la differenza nella sua città. Insieme con Luana Zanella, Nadia Lucchesi, Daniela Bettella, Piera Moretti, Paola Nordio, Annalisa Paoloni, Cristina Bergamasco, Lucia Scrivant e Lucia Pitteri organizza momenti pubblici di confronto sui grandi problemi del mondo attuale: il lavoro, la scuola, la guerra, il degrado urbano, l’immigrazione povera dal Sud e dall’Est del mondo, la prostituzione, mettendo in luce la differenza tra le forme della politica tese ad un salto di qualità nei rapporti umani e quelle che producono strutture di potere, ideologie, mercificazione e alienazione. Con il contributo del “Centro Donna” o di alcune istituzioni cittadine, invita a parlare a Mestre filosofe, scrittrici, libere pensatrici, donne che, a partire da una critica radicale ai vuoti rituali della cultura dominante, hanno indicato nelle relazioni la via per un cambiamento reale e profondo della società.
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