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Tindari Baglione

Tindari Baglione è il Procuratore Generale presso la corte d’appello della Toscana. Nell’86 si è occupato di una delle pagine più drammatiche, e più eclatanti, della storia fiorentina: il processo a Pietro Pacciani, accusato di essere il mostro di Firenze, l’autore dei duplici delitti delle coppiette. Ma nella lunga carriera del magistrato c’è una altra importante tappa in un’altra città della Toscana: quella da procuratore capo nella Pistoia, alle prese con l’inchiesta, e il processo, sulle morti per l’amianto della Breda. La storia professionale di Baglione, oggi 70enne, è cominciata nel 1970 con l’incarico di giudice del Tribunale di Nuoro, poi il trasferimento al Tribunale per i minorenni di Venezia. Nel 1981 è arrivata la nomina a componente del Csm. Poi è approdato a Firenze, prima come sostituto e poi come sostituto pg – fino al 2000. Nel suo curriculum, ci sono molti casi importanti: ha sostenuto l’accusa nel processo Imi-Sir – la storia del lungo scontro giudiziario tra il gruppo chimico Sir della famiglia Rovelli e l’Istituto Mobiliare Italiano – e nel giudizio su Bruno Contrada, il funzionario del Sisde accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.
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