Giorgio Capriotti
Giorgio Capriotti, diplomato e specializzato presso l’ICR di Roma è titolare di ditta individuale, attivadal 1984 nella conservazione di beni culturali in Italia e all’estero.
È laureato in Storia dell’Arte Moderna presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”.
È risultato vincitore di Concorso Pubblico Nazionale indetto dal Ministero dei Beni Culturali nel 1986, per esami e per titoli, come “Restauratore di pitture murali e stucchi”.
Ha assunto per circa un decennio la Direzione Tecnica del Laboratorio di Restauro della Provincia di Viterbo, svolgendo sia attività di progettazione e coordinamento nei settori attivati (dipinti su tela, manufatti cartacei, manufatti ceramici), che di valorizzazione espositiva e pubblicistica (mostre e cataloghi).
Svolge dal 2003 attività didattica presso il Dipartimento di Conservazione dei Beni Culturali dell’Università della Tuscia (Viterbo). Attualmente è inquadrato come docente del corso a ciclo unico (Laurea Magistrale).
A livello internazionale ha svolto attività formativa in Egitto,Cipro, Yemen per The Getty Conservation Institute e Unesco, e partecipando al programma Athar per la regione mediorientale (Giordania, Libano, Siria) per ICCROM.
L’attività professionale svolta in Italia con Enti pubblici, privati ed ecclesiastici è incentrata sul trattamento conservativo delle policromie applicate ai supporti (dipinti mobili su tela/tavola, dipinti murali, sculture lignee e fittili, polimaterici) e dei materiali lapidei (sculture, stucchi, mosaici), nell’ambito di contesti cronologici anche assai distanti, dall’archeologia al contemporaneo.
Tra i principali interventi effettuati in Italia, quelli sui dipinti murali e mosaici dei mausolei della Necropoli Vaticana (II sec.), la Gloria in stucco dell’altare maggiore di San Andrea al Quirinale di G.L.Bernini (1650), il Salone di Raffaellino del Colle in Palazzo Rondanini a Roma (1550). Tra i progetti più interessanti su opere mobili, i dipinti di Jacopo Bassano (Museo Civico di Bassano), le sculture in terracotta policroma del Rinascimento Abruzzese di Silvestro dell’Aquila e Saturnino Gatti nella basilica di Collemaggio e in San Bernardino a L’Aquila, la grande icona lignea del Salvatore (XIIsec.) nel duomo di Sutri.
In Egitto ha partecipato sotto la direzione di Paolo e Laura Mora dal 1986 al 1992 al restauro dei dipinti murali della Tomba di Nefertari e dal 2000 al 2005 ha diretto quello della tomba di Amenophi III, in un progetto congiunto Unesco - Waseda University di Tokio.
In Libano, nel Museo di Beirut ha diretto l’intervento sugli affreschi romani della Tomba di Tyro (II sec.) per il Ministero degli Esteri (Cooperazione Italiana) e del ciclo pittorico di scuola siriaco-bizantino del XIII sec. nella chiesa di Behidedat - Byblos.
Ha al suo attivo numerose pubblicazioni sia nell’ambito della relazione tecnica che della ricerca edell’approfondimento storico.
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