Luca Ripanti
Luca Ripanti è nato a Torino nel 1964. Si è diplomato in flauto con Barbara Klein frequentando il Conservatorio di Alessandria e si è perfezionato successivamente con eminenti flautisti in masterclass internazionali. Nel 1994 ha intrapreso lo studio del flauto traverso barocco, perfezionandosi per quattro anni presso i corsi di musica antica degli International Summercourses for Harpsichord di Oporto (Portogallo) grazie a una borsa di studio della Comunità Europea. Da allora si è dedicato quasi esclusivamente a questo strumento con il quale ha suonato in numerosi ensemble e collaborato con diverse formazioni barocche e classiche, suonando in Italia, Germania, Francia, Belgio, Svizzera, Spagna, Portogallo e Tunisia, sia in orchestra che in veste di solista, realizzando più di trecento concerti e collaborando con direttori quali Simon Preston, Pál Németh, Frieder Bernius, Ottavio Dantone, Robert King e Jean-Claude Malgoire.
Ha inciso diversi CD con cantate di G.P. Telemann, J. Kuhnau e J.S. Bach, e un CD con le quattro Sonate autentiche e la Partita per flauto solo di J.S. Bach. Un altro CD con le Sonate di Bach è apparso in omaggio con la rivista di musica antica “Orfeo”, dove gli è stato dedicato un lungo servizio e un’intervista.
In veste di musicologo ha tradotto e pubblicato per i tipi dell’editore Rugginenti, Milano, l’edizione moderna italiana del Saggio sul Flauto Traverso di Johann Joachim Quantz (1752), L’Interpretazione della musica dei secoli XVII e XVIII di Arnold Dolmetsch, i tre Trattati di Francesco Saverio Geminiani sul violino (1748-1751), nonché delle Sei lezioni sul violino (1981) di Yehudi Menhuin e del Trattato di Orchestrazione di N.Rimskij-Korsakov (1922). Il suo ultimo lavoro è la traduzione critica I Fondamenti della Scuola del Violino di Leopold Mozart (1756), pubblicato per i tipi dell’editore Nuova Prhomos di Città di Castello, già giunto alla quarta edizione.
Suona una copia di un flauto di G.A. Rottenburgh (Bruxelles 1760), una copia di un Carlo Palanca (Torino 1690-1783) e una copia a sei chiavi di un Carl Augustin Grenser (Dresda 1720-1807), nonché diversi strumenti originali del XIX secolo, che ha personalmente restaurato, per il repertorio classico e romantico.
Nel 1999 è stato assunto dalla Direzione Artistica dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, e dal 2002 ne è Segretario Artistico.
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