Felice Manti è nato a Reggio Calabria nel 1973. Dopo un’esperienza di tre anni a Telereggio, dove nel 1994 ha iniziato a lavorare nella redazione del tg e alle trasmissioni Otto e Mezzo e People, nel 1997 si trasferisce a Roma dove frequenta il master biennale della Scuola di Giornalismo della Luiss Guido Carli.
Nel 1998 a Vibo Valentia fonda con una cooperativa di giornalisti il settimanale “Le Calabrie” e scopre il piano del Ministero dei Beni Culturali per clonare i Bronzi di Riace.
Nel 1999 arriva a Milano e inizia a collaborare con Libero, il Foglio e il Giornale, di cui oggi è caporedattore centrale.
Al suo attivo ha diverse inchieste su magistratura, politica, economia. Ha scritto con Edoardo Montolli “Il grande abbaglio – Controinchiesta sulla Strage di Erba” (Aliberti, 2008, rieditata da Link Edizioni nel 2020), “Oh mia bella Madu’ndrina” (Aliberti, 2010) con Antonino Monteleone, premio Rosario Livatino e i pamphlet “I padroni dell’acqua” (il Giornale) e “Reggio Calabria crocevia del Mediterraneo” (Città del Sole edizioni).