La mente non è un vaso da riempire, ma un fuoco da accendere, Plutarco
Guido delle Colonne
Guido delle Colonne (Messina o Calabria, ca. 1210 – ca. 1287) fu uno dei maggiori poeti della scuola siciliana e giudice a Messina, attivo tra il 1243 e il 1280. Autore di cinque celebri canzoni d’amore, nelle quali esplora con raffinatezza tematica e formale la gioia, la sofferenza e la grandezza del sentimento amoroso, fu ammirato da Dante Alighieri, che nel De Vulgari Eloquentia ne lodò le liriche come «cantiones illustres» e ne esaltò la perfezione costruttiva.
Oltre alla poesia, a Guido è attribuita la Historia destructionis Troiae, libera rielaborazione del Roman de Troie, commissionata dal vescovo Matteo della Porta e completata nel 1287, opera di enorme fortuna europea, tramandata anche in preziosi manoscritti miniati. La sua scrittura, caratterizzata da uno schema metrico esemplare e da un uso colto di riferimenti scientifici e filosofici applicati alla materia amorosa, segnò una svolta decisiva nella lirica medievale italiana, aprendo la strada agli sviluppi successivi della poesia bolognese e stilnovistica.