Alberto Angela
Nato a Parigi nel 1962 e figlio del noto divulgatore scientifico Piero Angela e di Margherita Pastore,[1] accompagnò spesso il padre nei suoi viaggi sin da bambino, apprendendo altre lingue (parla correntemente la lingua italiana, inglese e francese). Dopo essersi diplomato in Francia, si iscrisse al corso di Scienze Naturali all'università La Sapienza di Roma, laureandosi infine con 110 e lode e un premio per la tesi, poi pubblicata.[2] Continuò gli studi frequentando diversi corsi di specializzazione in università degli Stati Uniti d'America (Harvard, Columbia University, UCLA), approfondendo la paleontologia e la paleoantropologia. È sposato e ha tre figli: Riccardo, Edoardo e Alessandro.Per oltre 10 anni, ha svolto attività di scavo e di ricerca sul campo partecipando a spedizioni internazionali alla ricerca dei resti fossili di antenati dell'uomo (paleoantropologia) nell'allora Zaire (oggi Repubblica Democratica del Congo), a Ishango, nel 1983 e nel 1984; in Tanzania (Olduvai e Laetoli)[3] nel 1986, 1987 e 1988; nel Sultanato dell'Oman nel 1989, in Etiopia (valle dell'Awash) e in Mongolia nel deserto del Gobi, alla ricerca anche di resti di dinosauri e di mammiferi primitivi, nel 1991.Nel 1986 ha partecipato alla spedizione e allo scavo nella Gola di Olduvai, che hanno portato alla scoperta dei resti fossili di un ominide vissuto 1,8 milioni di anni fa (OH62): una forma molto arcaica del genere Homo, con un'anatomia che suggerirebbe l'abitudine di salire ancora sugli alberi. Nel 1991, in Etiopia, durante una spedizione internazionale alla ricerca di fossili di uomini preistorici, la colonna di fuoristrada di ricercatori nella quale si trovava, alla guida di un mezzo, è caduta in un'imboscata tesa da tribù bellicose (Issa) con sparatoria dalla quale è uscito illeso.[4]
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