Mario Tronti
Militante del Partito Comunista Italiano durante gli anni cinquanta, fu con Raniero Panzieri tra i fondatori della rivista “Quaderni Rossi”, da cui si separò nel 1963 per fondare la rivista “Classe operaia”, della quale fu il direttore. Influenzato filosoficamente dall'opera di Galvano Della Volpe, che lo aveva portato ad allontanarsi dal pensiero di Antonio Gramsci, Tronti si dedicò come studioso alla formulazione di un pensiero politico che, fondendo la teoria con la prassi, rinnovasse il marxismo tradizionale e contribuisse a riaprire la strada rivoluzionaria in Occidente. Le sue idee trovarono una sistemazione nel 1966, con la pubblicazione di Operai e capitale, che eserciterà un'influenza notevole sulla contestazione giovanile e più in generale sull'ondata di mobilitazione che ebbe inizio negli anni immediatamente successivi.
Tronti si dedicò prevalentemente all'insegnamento (Filosofia morale e poi Filosofia politica) presso l'ateneo di Siena e all'attività pubblicistica, fondando tra l'altro nel 1981 l'influente rivista “Laboratorio politico”. Dopo aver lasciato la docenza universitaria, la sua riflessione filosofica ha assunto toni pessimistici, concentrandosi sulla fine della politica moderna e sulla critica della democrazia. Nel 2004 è stato eletto presidente della Fondazione CRS (Centro per la Riforma dello Stato) - Archivio Pietro Ingrao. Alle elezioni politiche italiane del 2013 è stato di nuovo eletto al Senato (XVII legislatura) nelle liste del Partito Democratico per la Lombardia.
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