Danilo Campanella
Romanziere e saggista, ha esordito pubblicamente a 17 anni con l’editrice Taphros, pubblicando nel 2003 Sorammala, il bandito di Perda Liana, scrivendolo e illustrandolo personalmente (l’opera è citata in tre numeri di «Teorema», rivista sarda di cinema). Successivamente si è occupato di filosofia, in particolare ad indirizzo storico-critico ed etico-politico, laureandosi prima e conseguendo poi un dottorato di ricerca con una tesi dal titolo L’umanesimo comunitario nella filosofia politica di Aldo Moro e le sue radici personaliste. Ha collaborato con numerose riviste, fra cui «L’Espressione Umanista», «Una Nuova Coscienza», «La Runa Bianca», «Orizzonte Universitario». Ha scritto per case editrici come Taphros, Luz, Nuova Cultura, La Carmelina, Edizioni Paoline, Solfanelli. I suoi scritti sono presenti nelle maggiori biblioteche pubbliche e private, tra le raccolte di filosofia, filosofia contemporanea, politologia e teoria dello Stato. È stato intervistato dall’emittente Gold TV, Radio SBS Australia, dai quotidiani “E-Polis”, “Il Tempo”, dalla web Radio Libera Tutti e dal sito di controinformazione Nocensura. Nei suoi saggi e nei suoi racconti vengono evidenziati alcuni temi comuni quali il lavoro, la persona umana, la conoscenza, la libertà, il riscatto sociale, la comunità. Il suo lavoro anziché ripercorrere vecchi schemi filosofici (in particolare si evidenziano gli influssi di Mounier, Maritain, Toniolo, Olivetti, Deleuze, Artaud) ne sviluppa i contenuti sfociando, da un esistenzialismo di tipo realista, a un approccio estetico, etico e gnoseologico che ha nel personalismo, e in un nuovo tipo di personalismo, un più opportuno radicamento.
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