Ilaria Scalia (Firenze 1978), dopo una formazione classica, intraprende studi nell’ambito del restauro (Palazzo Spinelli) e della conservazione dei beni culturali. Fortemente influenzata dall’insegnamento dalla scuola fiorentina e dall’incontro con quella romana, opera nel campo del restauro archeologico aggiornando costantemente le proprie conoscenze e prestando attenzione alle nuove metodologie. Interviene su reperti di varia natura (ceramici, lapidei, metallici, vitrei, lignei, musivi, affreschi, ecc.) e di varie epoche (dall’età preistorica al XIX secolo). Pubblica alcuni articoli su problematiche inerenti il restauro di manufatti provenienti da scavi archeologici: Nota sulla metodologia di integrazione applicata ai reperti ceramici, in M.G. Branciforti, G. Pagnano (a cura di), Il complesso archeologico del Teatro e dell’Odeon di Catania (Regione Siciliana, Palermo 2008, pp. 215-219); Recupero, conservazione e restauro: dallo scavo archeologico alla musealizzazione, in M.G. Branciforti, C. Guastella (a cura di), Le Terme della Rotonda di Catania (Regione Siciliana, Palermo 2008, pp. 197–209). Un altro articolo riguarda invece il restauro di sculture lapidee policrome: Intervento di restauro conservativo su una scultura lapidea policroma di Madonna con Bambino da Santa Maria la Vetere di Militello in Val di Catania, in «Lémbasi. Archivio storico Museo San Nicolò. Militello in Val di Catania», 4, c.d.s. Dal 1999 collabora continuativamente in qualità di restauratrice specializzata con soprintendenze ed enti pubblici, partecipando a numerose campagne di scavo archeologico e ad allestimenti di mostre in ambito archeologico, storico-artistico e architettonico.