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Sigfrido Oliva

Sigfrido Oliva nasce a Messina il 19 febbraio 1942, da oltre 50 anni lavora nelle raffigurazioni di olio su tela e nelle incisioni acquaforte sullo zinco. Le sue opere sono state presentate in tutto il mondo.
Passa gli anni della sua infanzia in Sicilia a Barcellona Pozzo di Gotto, insieme alla madre. A 16 anni comincia a frequentare i corsi serali nella scuola di Arti e Mestieri, dove impara a copiare calchi di gesso e opere degli antichi maestri. Nel 1960 espone nella sua prima mostra personale un gruppo di quadri a olio, per lo più tavolette, e alcuni disegni, allestita nelle sale della “Corda Fratres” . Un anno dopo, nel 1961, si trasferisce definitivamente a Roma per dedicarsi totalmente alla pittura. Per sopravvivere e costretto a lavorare nella bottega di un restauratore, ma continua a dipingere e partecipa alle mostre collettive. Dopo due anni però abbandona il lavoro e decide di dedicarsi totalmente alla pittura. Nel 1966 si iscrive ai corsi della scuola libera del nudo presso l’Accademia di Belle Arti dove visita Parigi durante una gita scolastica, guidata da Enrico Crispolti e Piero Guccione. Da questa avventura interrompe lo studio del nudo e approfondisce le sue ricerche nella pittura di paesaggio. Sono anni importantissimi per Oliva, perché nella sua formazione culturale fa incontri importanti. Conosce, infatti, Giovanni Carandente, Bruno Caruso, Alfonso Gatto, Franco Gentilini, Carlo Levi, Mino Maccari, Antonio Marasco e Domenico Purificato. Nello stesso periodo fa amicizia anche con personaggi dello spettacolo e del cinema, che ne apprezzano l'arte e ne acquistano i suoi quadri: Bruno Lauzi, Achille Millo, Massimo Ranieri, Caterina Caselli e Mauro Bolognini. Cominciano anche le sue prime esperienze nel cammeo della stampa d’arte: familiarizzando con l’acquaforte, con la linoleografia e in seguito con la litografia. Nel 1969 Espone una mostra personale alla Galleria “Il Capitello”(i testi in catalogo sono di: Elio Mercuri e Carlo Levi), la quale gli da l'avvio per una lunga serie di mostre in varie città italiane. Lo stesso anno si sposa con Luisa Ariemma. Nel 1970 viene pubblicato un libro dalla casa editrice Polymnia in cui sono raccolti trenta disegni accompagnati da scritti di Carlo Levi, Domenico Purificato, Bruno Caruso, Mino Maccari e una raccolta di recensioni apparse sulla stampa. Il successo diviene internazionale con l'allestimento di una mostra personale da parte della Galleria Toison di Madrid, che è l'inizio di altre tappe per i sui quadri che arriveranno a Bruxelles, Copenaghen, New York e altre capitali mondiali. Nel 1972 vengono racchiuse in un quaderno d’arte,tutte le opere di Oliva eseguite tra il 1965 e il 1972 (il testo e di Elio Mercuri). Mentre le sue esposizioni aumentano, consegue la maturità di liceo artistico e si iscrive al corso di Decorazione presso l’Accademia di Belle Arti tenuto da Antonino Scordia. Nel 1974 espone a Venezia alla Galleria Santo Stefano, il cui catalogo reca un testo di Alfonso Gatto. Nello stesso anno, il Comune di Caprarola e l'Assessorato alla Cultura allestiscono una sua mostra a Palazzo Farnese. Quando nel 1983 conclude gli studi all'Accademia, una sua mostra itinerante, composta da quaranta opere grafiche ispirate alla satira di quattro grandi maestri: Goya, Daumier, Grosz e [Maccari]], fa tappa in diverse città d’Italia, proprio mentre l’annuario Bolaffi gli dedica una pagina, grazie alla segnalazione di Maurizio Fagiolo dell'Arco. L'edizioni Orsa Maggiore, pubblica nel 1985 un libro che riunisce le sue incisioni sulle fontane di Roma, con poesie di Gianni Franceschetti e un testo di Giuseppe Selvaggi. L'anno dopo, nel [[1986, l' edizioni Kappa pubblica un’antologia di scritti sull’opera di Oliva e tramite l'Editore Gabrieli, illustra le poesie di Gabriella Papa: Insieme. Nel 1987 a Berlino partecipa alla Biennale della Grafica illustrando le poesie di Giovanni Brambilla (Cambiare, edito da Nuovi Orientamenti), e viene inaugurata una sua mostra di acqueforti al Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, Fondazione Fora (Città della Pieve), con un testo in catalogo di Renzo Vespignani. Due anni dopo viene pubblicato il volume Itinerario grafico con un testo introduttivo di Maurizio Fagiolo dell'Arco (Kappa Edizioni). Alla Galleria Consorti di Roma e alla Galleria Spazio Arte di Perugia, espone nel 1991 due mostre personali. L'anno seguente partecipa a Palermo alla mostra “12 incisori siciliani”, allestita a Villa Zito e successivamente ripetuta alla Calcografia Nazionale di Roma. Esce con l'Edizioni Kappa il volume Sigfrido Oliva, album romano e altri dipinti. Il libro comprende, oltre al testo introduttivo di Renato Civello, scritti di Alfonso Gatto, Guido Giuffre, Enzo Siciliano, Renzo Vespignani ed altri.
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