Nata e cresciuta a Palermo, Simonetta Agnello Hornby ha sposato un inglese dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza nel 1967. Da allora ha vissuto all’estero, dapprima negli Usa e in Zambia e poi, dal 1970, a Londra. Nel 1979 ha fondato Hornby and Levy, uno studio legale nel quartiere di immigrati di Brixton che ben presto si è specializzato nel diritto di famiglia e dei minori. Hornby and Levy è stato il primo studio d’Inghilterra a creare un settore riservato ai casi di violenza all’interno della famiglia.
La maggior parte dei clienti dello studio è caraibica o nera, e nel 1997 Hornby and Levy ha pubblicato in un libro, The Caribbean Children’s Law Project, il risultato della ricerca sui diritti dei minori e sulle strutture per i minori condotta da quattro membri dello studio legale in Giamaica, Trinidad, Barbados e Guyana. È tuttora l’unico lavoro del genere al mondo.
Simonetta Agnello Hornby ha insegnato diritto dei minori all’Università di Leicester e per otto anni è stata presidente part time dello Special Educational Needs and Disability Tribunal. Nel 2000 ha iniziato a scrivere romanzi e ha pubblicato con Feltrinelli La Mennulara (2002), La zia marchesa (2004), Boccamurata (2007), Vento scomposto (2009), La monaca (2010), La cucina del buon gusto (con Maria Rosario Lazzati, 2012) e Il veleno dell’oleandro (2013); ha pubblicato inoltre Camera oscura (Skira, 2010), Un filo d’olio (Sellerio, 2011) e La pecora di Pasqua (con Chiara Agnello; Slow Food, 2012). Tutti i suoi libri sono stati bestseller e sono stati tradotti in molte lingue.
Dal 2008 Simonetta Agnello Hornby, pur continuando a esercitare l’attività di avvocato, si dedica principalmente alla scrittura. Dal 2012 collabora con la Global Foundation for the Elimination of Domestic Violence, attiva in Italia attraverso l’affiliata EDV Italy.