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Alessia Trost

A causa dell’eccezionale struttura, viene considerata da molti anni uno dei più grandi talenti del salto in alto. Al debutto tra le allieve, nella stagione indoor 2009, ha anche eguagliato il record nazionale di categoria al coperto con 1.87: e da quel momento ha messo insieme la stagione perfetta (tripletta mai realizzata in precedenza da nessuna atleta: oro nei Mondiali (Bressanone), Eyof (Tampere) e Gymnasiade (Doha). La sua principale rivale è stata la coetanea russa Mariya Kuchina, che si è presa una parziale rivincita nel 2010, sia ai Trials europei di Mosca sia ai Giochi Olimpici giovanili di Singapore. Un momento difficile, anche sotto il profilo personale e familiare, è coinciso con la stagione 2011: ma Alessia è saputa tornare alla ribalta dopo aver mancato per poco il podio agli Europei juniores di Tallinn. Agli esordi a seguirla negli allenamenti era il papà Rudi, podista amatoriale che l’ha poi affidata al tecnico Gianfranco Chessa. Alla fine del 2011 è stata reclutata dalle Fiamme Gialle e l’anno dopo si è diplomata al Liceo Linguistico. Attualmente frequenta la facoltà di Lingue Moderne (inglese e tedesco) a Udine. Nel 2012 ha aggiunto al suo palmarès anche la medaglia d’oro dei Campionati Mondiali Juniores di Barcellona. All’inizio del 2013, ancora 19enne, l’ulteriore salto di qualità. Il 20 gennaio, al debutto stagionale, supera 1.98 a Udine e poi, 9 giorni dopo, raggiunge la fatidica soglia dei 2 metri al meeting indoor di Trinec (Rep. Ceca). Un limite oltre il quale, nella storia dell’atletica italiana, si sono finora spinte solo campionesse di prima grandezza come Sara Simeoni (2.01 all’aperto) e Antonietta Di Martino (attuale primatista italiana assoluta con 2.03 outdoor e 2.04 in sala).
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