Roberto Pagan è nato a Trieste nel 1934, dove si è formato nella scia degli ultimi rappresentanti di quella grande stagione giuliana della cultura mitteleuropea: Saba, Giotti, Stuparich, Marin. Scrittore e critico e soprattutto poeta. La sua opera in versi è compresa in: Sillabe, Il Ventaglio, Roma 1983; Genealogie con ritratti, Bastogi, Foggia, 1985; Il velen dell’argomento, Edizioni del Giano, Roma, 1992, Per linee interne, Interlibro, Roma, 1999; Miniature di bosco – 101 haiku, Zone Editrice, Roma, 2002; Vizio d’aria, ivi 2003, Il sale sulla coda, ivi 2005, Archivi dell’occhio, ivi 2008 (vincitore Minturno 2009; finalista al Premio Feronia 2009).
Suoi testi di poesia e di saggistica sono presenti in varie riviste e antologie. È stato tra i redattori del trimestrale di narrativa “Nuova prosa”. Attualmente è collaboratore del trimestrale di poesia “Pagine”, Zone Editrice. Dal 1969 vive tra Roma e la Maremma toscana.