La mente non è un vaso da riempire, ma un fuoco da accendere, Plutarco
La mente non è un vaso da riempire, ma un fuoco da accendere, Plutarco
Sergio D’Elia
Da giovane vuole cambiare il mondo in meglio ma sbaglia gravemente metodo e viene condannato pur senza alcun reato di sangue a svariati anni di carcere come dirigente del gruppo comunista sovversivo Prima Linea. In carcere è tra gli artefici della dissociazione che è fondamentale per mettere fine al periodo della lotta armata e conosce Marco Pannella grazie al quale scopre la nonviolenza e cambia profondamente vita. Gli consegna quindi simbolicamente e pubblicamente Prima Linea e si iscrive al Partito Radicale di cui diventa un noto dirigente. Trent’anni esatti fa con Maria Teresa Di Lascia, sua prima moglie della quale è vedovo, fonda Nessuno tocchi Caino che si batte per ottenere la moratoria internazionale della pena di morte nel mondo e vince ottenendo un risultato storico. Ancora oggi D’Elia con la seconda moglie Elisabetta Zamparutti e con Rita Bernardini guida Nessuno tocchi Caino occupandosi quotidianamente della condizione delle carceri e dei diritti dei detenuti, portando speranza contro ogni speranza e lottando oltre che contro la pena di morte contro la morte per pena. È stato eletto deputato con la Rosa nel Pugno ed è stato Segretario della Presidenza della Camera e autore di un importante libro sul 41-bis.