Valeria Micillo
Valeria Micillo insegna Filologia germanica presso l’ Università di Napoli L’Orientale.
Ha esplicato la propria attività scientifica in campi diversi, focalizzando in particolar modo le aree dell'inglese antico e del nordico, sia dal punto di vista linguistico che dal punto di vista filologico. Ha esaminato aspetti della determinazione in anglosassone (1982) e della tradizione testuale delle omelie di Wulfstan (1987-1989). Nel settore della filologia nordica, ha preso in esame le strategie mediante le quali vengono attuati principi funzionali, pragmatici e narrativi nelle saghe norrene, investigando le intersezioni tra il livello 'scritto' (=artistico-letterario) e il livello 'parlato' delle saghe (1986). In particolare ha studiato l’uso del presente storico e l’apporto di parametri linguistici nella selezione di questa forma verbale (1989). Numerosi contributi riguardano la tradizione retorico-grammaticale nel mondo germanico. Si è interessata all’uso della terminologia tecnica nella Grammatica latina di Ælfric (2000), con una dettagliata analisi semantica del lessico specialistico e con particolare attenzione alle sovrapposizioni sinonimiche o para-sinonimiche tra i vari termini. In particolare il Terzo trattato grammaticale islandese di Óláfr Þórðarson ha costituito e costituisce un nodo importante di ricerca. Il testo di Óláfr è stato oggetto di studio in alcuni saggi che riguardano la terminologia grammaticale (1993) e le fonti (1995, 1999) del Terzo trattato. In particolare in quest’ultimo settore sono stati raggiunti risultati interessanti e innovativi rispetto alla opinione tradizionale, che mettono in rilievo il ruolo dei commentari medievali rispetto alle fonti classiche. In un saggio sulla tradizione linguistica nordica ne esamina il grado di originalità ed indipendenza dalle dottrine classiche (2000), un tema ripreso in un contributo alla XII Saga Conference (Bonn, 28 luglio-2 agosto 2003). In una relazione tenuta al Convegno internazionale Grammatica e grammatici nel medioevo (La tradizione grammaticale nel medioevo islandese, Palermo, Officina di studi medievali, 26-27 maggio 2006) ha evidenziato aspetti conservativi e innovativi della tradizione retorico-grammaticale nordica. Sta approntando una nuova edizione critica del Trattato grammaticale-retorico di Óláfr Þórðarson, all'interno di un interesse per l'ambito grammaticale che si è concretizzato recentemente anche in un progetto di ricerca mirato a catalogare tutte le testimonianze grammaticali del mondo germanico ed analizzarne le relazioni con le eventuali fonti per individuare il ‘gradiente’ di originalità/autonomia del testo.Si è inoltre occupata del rapporto tra musica, oralità e poesia nel medioevo germanico, argomento che è stato oggetto di un intervento al Convegno Culture dell'Anno Mille nelle valli del Sinni e nelle terre ioniche lucane (S. Severino Lucano, 7-8 dicembre 2007). Ha indagato le modalità di espressione del mostruoso in Beowulf (2008) e sta lavorando anche alla riscrittura moderna del poema anglosassone, il romanzo Grendeldi John Gardner. Le funzioni narrative e strutturali del fantastico e del mostruoso nelle saghe norrene sono oggetto di un saggio pubblicato nel 2010.
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