Angiolo Mazzoni

Angiolo Mazzoni nasce a Bologna nel 1894 e si trasferisce a Roma nel 1905, dimostrando un precoce interesse tecnico e artistico.
Nel 1914 si iscrive alla Scuola di applicazione per ingegneri di Roma e nel 1919 si laurea in Ingegneria civile, conseguendo anche il diploma di Architettura presso l’Accademia di Belle Arti a Bologna, insieme all’abilitazione all’insegnamento del disegno architettonico.
Nel 1921 ottiene un impiego presso la Sezione Speciale Lavori delle Ferrovie di Milano con la qualifica di “ingegnere provvisorio” e nel Novembre dello stesso anno viene trasferito a Bologna in prova preso la Locale Divisione Lavori delle FS. Tale trasferimento si dimostra propizio, in quanto gli permette di frequentare con profitto l’Accademia di Belle Arti e di collaborare con il dirigente della Divisione Lavori, l’ingegner Coen, alla stesura di un progetto per la stazione ferroviaria di Borgo San Donnino e alla pianificazione e realizzazione di case popolari per i ferrovieri del Compartimento bolognese.
Nel 1924 è trasferito a Roma presso il Servizio Lavori e Costruzioni dove avvia una stretta collaborazione con Roberto Narducci, destinata tuttavia a trasformarsi in antagonismo durante il Dopoguerra. In breve tempo ottiene la promozione ad Ispettore di Prima Classe, e inizia il proprio lavoro di architetto funzionario che lo conduce a realizzare una luna serie di significativi edifici pubblici, ferroviari e postali su tutto il territorio italiano.
Nel. 1926 si iscrive al Partito Nazionale Fascista a cui rimarrà fedele anche dopo la fine della guerra. Nel 1933 aderisce ufficialmente al Futurismo, dopo aver incontrato nel 1932 il fondatore del movimento, Tommaso Marinetti, producendo in seno ad esso il Manifesto Futurista dell’Architettura Aerea.
Nel 1943 riceve l’ultimo incarico pubblico su suolo italiano, pochi mesi prima che la caduta del regime fascista pongano fine alla sua carriera professionale: la redefinizione del progetto della nuova stazione ferroviaria di Venezia secondo l’estetica sviluppata per le nuove costruzioni del quartiere espositivo romano.
Con una posizione indebolita a causa delle compromissioni con il Fascismo, Mazzoni decide di trasferirsi nel 1947 in Colombia a seguito dell’offerta di una cattedra presso l’Università Nazionale Combiana a Bogotà per l’insegnamento della Storia dell’Architettura ed Urbanistica.
Muore a Roma nel 1979, dopo aver fatto ritorno in Italia nel 1963 a causa del peggioramento delle condizioni di salute della moglie.
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