Giorgio Bàrberi Squarotti (Torino 1929) è critico letterario e poeta italiano. Professore di Storia della Letteratura italiana moderna e contemporanea presso l’Università degli Studi di Torino, si è distinto per una intensa operosità di studioso, capace di spaziare all’interno dell’intero arco della letteratura italiana. In particolare si è interessato al rinnovamento delle forme poetiche nelle avanguardie europee e americane e agli sviluppi della letteratura italiana dalla fine dell’Ottocento a oggi. Si ricordano tra le sue opere critiche principali: Astrazione e realtà (1960); Poesia e narrativa del secondo Novecento (1961); La narrativa italiana del dopoguerra (1966); Simboli e strutture della poesia pascoliana (1966); La cultura e la poesia italiana del dopoguerra (1966); Il gesto improbabile (1971); Gli inferi e il labirinto (1974); Poesia e ideologia borghese (1976); Teoria e prove dello stile del Manzoni (1965); Il romanzo contro la storia (1980); Parodia e pensiero: Giordano Bruno (1997); Le capricciose ambagi della letteratura (1998); L’orologio d’Italia: Carlo Levi e altri racconti (2001); Addio alla poesia del cuore (2002); I miti e il sacro. Poesia del Novecento (2003); La teoria e le interpretazioni (2005); Il potere alle donne (2011). Autore inoltre delle raccolte poetiche: La voce roca (1960); La declamazione onesta (1965); Il marinaio del Mar Nero e altre poesie (1980); Visioni e altro (1983); Dalla bocca della balena (1986); In un altro regno (1990); La scena nel mondo (1994); Le vane nevi (2002).