Aldo Turchiaro è un pittore e illustratore italiano. Negli anni della formazione frequenta con assiduità lo studio di Renato Guttuso e conosce molti altri artisti. Insegna pittura presso le accademie di Firenze, Milano e Roma. Le sue prime opere sono ispirate a Carlo Carrà e Giorgio de Chirico del periodo metafisico per poi aderire al neorealismo dove accanto alle figure contadine vi sono animali: capre, galline e asini visti come altrettanti protagonisti.Alla fine degli anni Cinquanta si interessa alla cultura esistenzialista; dipinge figure nere che camminano ispirate a Giacometti, disegna cani in amore, tavoli di anatomia, fantasmi nello studio, con un piglio autobiografico. Successivamente approfondisce le tematiche sul conflitto tra natura e società, arte e tecnologia: si fa chiara la sua predilezione per i toni blu-celeste, avvicinandosi alla lezione di Legér, mentre il nero regredisce alla sola figura autobiografica del pittore nel suo studio. Nei primi anni Ottanta si apre una poetica fantastica in cui gli animali sono simboli dell’immaginario personale dell’artista, che aspira a una pacificazione fra società contemporanea e natura istintuale. È stato definito da altri artisti “Esopo del 2000”.