Nata padana, ormai parecchi decenni fa, dopo qualche viaggetto in Italia, si trasferisce a Roma, e dopo poco più di dieci anni, nella campagna romana. In mezzo ai libri da sempre, prima come libraia e poi come bibliotecaria, lettrice forte fin da bambina, poche altre cose l’hanno attratta similmente. Ma la scrittura è frammentata e ondivaga, periodi convulsi e densi si susseguono ad altri vuoti, pur essendo sempre presente il desiderio di spremere da sé stessa parole. La raccolta qui presente raduna composizioni di un arco di tempo abbastanza lungo.