La mente non è un vaso da riempire, ma un fuoco da accendere, Plutarco
Stefano Guglielmin
Stefano Guglielmin è nato nel 1961 a Schio (VI), dove vive e lavora come insegnante di lettere. Laureato in filosofia nel 1986 con una testi sul “pensiero debole” di G. Vattimo. Ha pubblicato le sillogi Fascinose estroversioni (Quaderni del Gruppo Fara, 1985, premio “poesia giovane”), Logoshima (Firenze Libri, 1988), come a beato confine (Book Editore, 2003, primo premio “Lorenzo Montano”), La distanza immedicata / The immedicate rift (Le Voci della Luna, 2006, finalista al premio “Montano” Verona, segnalato ai premi “Campagnola” di Padova e al “Gozzano” di Terzo, prov. Alessandria), C’è bufera dentro la madre (L’arcolaio, 2010, 2° class. al “Città di Adelfia“, Bari; 3° class. all’”A. Osti” di Costa di Rovigo), Le volpi gridano in giardino (CFR Edizioni, 2013) e i saggi Scritti nomadi. Spaesamento ed erranza nella letteratura del Novecento (Anterem, 2001), Senza riparo. Poesia e finitezza (a cura di G. Fantato, La Vita Felice 2009) e Blanc de ta nuque. Uno sguardo (dalla rete) sulla poesia italiana contemporanea (Le Voci della Luna, 2011). È inserito in alcune antologie, fra le quali Il presente della poesia italiana, curata da C. Dentali e S. Salvi (LietoColle, 2006) e Caminos del agua. Antologia de poetas italianos del segundo Novecientos, a cura di E. Reginato (Monte Avila, 2008). Suoi saggi e poesie sono usciti su numerose riviste italiane ed estere e su siti web. Dal 2001 al 2013, presso il circolo culturale “Artemis” di Vicenza, ha coordinato un laboratorio per l’educazione permanente alla poesia. Tra le sue pubblicazioni più recenti si ricordano Ciao cari (La Vita Felice, 2016) e Blanc de ta nuque, vol. 2, 2011–2016 (Dot. Com Press, 2016).